Andiamo ad analizzare insieme quali sono queste nuove opportunità per ristoratori ed imprenditori, come poterle sfruttare al meglio per arrivare preparati e pronti al cambiamento. Magari il prossimo titolare di una Dark Kitchen o Virtual Restaurant potresti essere proprio tu.
L’Italia delle cucine a conduzione familiare e delle ricette tradizionali tramandate da generazione in generazione, degli interni retrò, dei ristoratori che diventano componente aggiunto alla tavolata della domenica, corre verso il futuro.
La ristorazione italiana, da anni, guarda con aria sognante alle opportunità della digitalizzazione che provengono dalla compagna Europa. L’evento pandemico ha accelerato questo processo di modernizzazione della cucina nostrana come salvagente per non annegare nella crisi post-pandemica.
Così, prima nel web, poi sui nostri smartphone, poi il passaparola alle cene tra amici, si sono diffusi argomenti quali “Ghost Restaurant” e “Dark Kitchen”, etichette dal suono distopico ma che sono una mano salda a cui aggrapparsi per uscire dal buio ed entrare, arricchiti, nel futuro. Ma cosa sono?
Dark o Ghost Kitchen, andiamo a scoprirle insieme
Quello di cui stiamo parlando non si esaurisce all’adozione di piattaforme di food delivery e forme di e-commerce, su siti web e pagine social dedicate, ma parte dall’idea di una nuova imprenditoria digitale, completamente guidata dalla tecnologia. Riuscite a immaginare un luogo senza vetrina, senza sala, senza servizio, in pratica senza ristorante? Perché è proprio quello di cui stiamo raccontando.
La crescita esponenziale della domanda della generazione Z al settore ristorativo ha portato a nuovi modelli di business in cui, il ristorante fisico, si smaterializza in favore di un ristorante virtuale, composto solo dalla cucina. Il ristorante perde la sua connotazione tradizionale, si spoglia delle etichette consacrate alla tradizione, e resta luogo incentrato solo sulla produzione di cibo. In questo passaggio ritroviamo la nuova nomenclatura: “Dark Kitchen” e “Ghost Kitchen”.
Le “Dark Kitchen” e le “Ghost Kitchen” si collocano all’estremo punto di quel continuum che è passato dalla consumazione al tavolo alla consegna a domicilio, raffigurandosi come realtà virtuali in cui i prodotti sono acquistabili esclusivamente tramite applicazioni, realtà orientate esclusivamente al delivery, in cui non c’è più la sovrapposizione tra locale fisico e brand del ristorante. Praticamente un ristorante senza sala? Esatto, cucine chiuse e accessibili solo agli chef e ai fattorini, che reinventano lo spazio del pasto nelle case dei clienti.
Spunti per sfruttare al meglio le opportunità dei Virtual Restaurant
Alleati o nemici dei ristoratori tradizionali? Sicuramente gli innovatori, i creativi, i geniali, sono ovunque nella storia e in qualsiasi epoca, quindi sì, questo modello guidato dalla tecnologia è sicuramente una grande forza; nasce però principalmente a supporto dei ristoratori tradizionali.
Per sfruttare al meglio le potenzialità di questi orizzonti che si stanno aprendo dinnanzi a noi, l’astuzia risiede in un’attenta analisi costi-benefici, della domanda e dell’offerta, e soprattutto delle piattaforme di ordinazione digitale che possano aderire al meglio alla mission della tua cucina.
Le piattaforme più blasonate, dai colori sgargianti e dalle interfacce user-friendly, hanno ben poco di amichevole nei confronti degli imprenditori, proponendo tasse e percentuali insostenibili per un ristoratore alle prime armi, e già vessato dalla crisi pandemica ed economica.
JMENU WebApp è friendly non solo per il cliente, con un’interfaccia semplice ed intuitiva, ma anche per il commerciante, proponendo un servizio alternativo senza costi e commissioni. Tramite JMENU il ristoratore può gestire in tempo reale menù, adeguandoli in base alla disponibilità giornaliera o alla stagionalità; piatti sempre nuovi, con foto accattivanti e descrizioni accurate; orari di apertura e chiusura; ordini, allergeni, prenotazioni e molto altro.
Sono molti, infatti, i ristoratori che abbracciando il futuro decidono di investire in una linea dedicata esclusivamente al delivery, garantendogli grandi opportunità di crescita: sperimentazione, innovazione, ottimizzazione, resilienza sono le quattro key word.
Sperimentare nuovi menù, nuovi ingredienti, nuove formule, nuovi problemi e nuove soluzioni. La sperimentazione è bifronte: non passa solo per le mani dello chef e del suo sous, permettendo di creare nuovi menù dedicati all’asporto, ma concede anche di provare una boccata d’aria fresca ai giovanissimi che si accingono ad ordinare da ristoranti storici. L’innovazione di un locale fisico con menù legati alla tradizione e ai clienti più affezionati, una cucina “dark”, accessibile solo su consegna a domicilio, con ricette fusion e rivoluzionarie.
Ottimizzazione di tempo, risorse, energie, ingredienti. La possibilità di reinventarsi con un semplice click, con uno sguardo alla sostenibilità, agli sprechi e ai costi. La possibilità di sperimentare nuovi piatti strizzando l’occhio all’ottimizzazione delle materie prime.
E soprattutto la resilienza: un manuale di sopravvivenza pronto all’uso e a portata di tutti. Una sfida contro la sfida delle sfide, la pandemia, per mantenere vivo l’ardore dei fornelli anche quando la sala è vuota.
Se possiedi una cucina, delle discrete doti culinarie, delle idee e l’intraprendenza di osare, JMENU può essere un tuo valido alleato nel lancio e nella diffusione del tuo Ghost Restaurant. Una soluzione pratica e immediata a livello burocratico, logistico e tecnologico.
Se già possiedi un ristorante, una pizzeria, un bar, una pasticceria, un chiosco, o qualsiasi punto fisico che prepari cibi e bevande per la consumazione e per l’asporto, puoi provare la nostra WebApp JMENU per vendere senza costi e commissioni.